Home Calciatori e Club Notizie calcio Allenatori Arbitri Campioni Marcatori Albo d'oro Contatti
 ITALIA
  Serie A
  Serie B
  Serie C - A
  Serie C - B
  Serie C - C
  Serie D
  Primavera 1
  Primavera 2A
  Primavera 2B
  Eccellenza Emilia Romagna A
  Eccellenza Emilia Romagna B
  Eccellenza Liguria
  Eccellenza Lombardia A
  Eccellenza Lombardia B
  Eccellenza Lombardia C
  Eccellenza Marche
  Eccellenza Abruzzo
  Eccellenza Puglia
  Eccellenza Calabria
  Eccellenza Toscana A
  Eccellenza Toscana B
  29/05/2007 - SERIE C1B: LA PUGLIA SOGNA


Foggia e Taranto da serie B

QUI FOGGIA
Battuta e ridimen­sionata da una ripresa disa­strosa, la Cavese adesso fa dav­vero meno paura. Ma dopo aver fatto tremare lo Zacche­ria, incassando due gol nel pri­mo tempo per evidenti disat­tenzioni difensive, il Foggia ascolta il suggerimento di D’Adderio e non si culla sugli allori. «La partita non è anco­ra vinta. Manca ancora un tempo da giocare e a Cava sa­rà in ogni caso dura» ha preci­sato l’allenatore molisano-ca­pitolino che è riuscito a ribalta­re il risultato di un match mes­sosi malissimo dopo soli tre mi­nuti di gioco per via del gol di Alfano. Ma è innegabile che i cinque gol incassati dalla ma­tricola biancoblù avvicinino l’obiettivo minimo della stagio­ne rossonera.
SOFFRIRE E VINCERE - Inutile nascondersi che nella gara di Cava de’ Tirreni ci sarà ancora da soffrire, come hanno fatto già capire le parole volate negli spogliatoi nel dopo gara e co­me ha promesso lo stesso Cam­pilongo che non vuole ancora darsi per vinto.
Tuttavia il Foggia avrà una formidabile arma nel confron­to spigoloso del « Lamberti » : una solidità difensiva che è già stata una delle chiavi positive di questa complessa stagione dei Satanelli. La seconda mi­gliore difesa del campionato di C, la prima in assoluto del giro­ne B, è pronta a confrontarsi anche con le ipotetiche avver­sità ambientali di Cava. « Or­mai siamo ad un passo dalla fi­nale e non possiamo fallire questo importantissimo obiet­tivo
- chiarisce il presidente Tullio Capobianco, evidente­mente entusiasta per un 5- 2 che nessuno avrebbe potuto immaginare dopo quel primo tempo disastroso per la difesa di casa.
Agevolata certamente dal­l’espulsione ma molto di più dalla totale rinuncia al gioco della Cavese non appena in in­feriorità numerica, la forma­zione pugliese ha potuto conta­re sulla capacità dei suoi uomi­ni più importanti di leggere il confronto. Mounard tardiva­mente inserito sul fianco de­stro della Cavese e, soprattut­to, Ingrosso sul lato opposto per uno Zaccanti incapace di offendere e più volte sorpreso in fase difensiva, hanno lette­ralmente trasformato il Fog­gia.
EFFETTO CARDINALE - Al tecni­co D’Adderio una mano sostan­ziale l’ha però data anche Car­dinale, non solo per lo splendi­do gol del primo pareggio, ma anche nell’assalto finale che ha sbriciolato la Cavese. Con la complicità di Princivalli, il ge­neroso centrocampista sicilia­no ha davvero preso per mano i compagni, innescando di vol­ta in volta Salgado, Mastronun­zio e, sugli esterni, Mounard e Ingrosso. « Ero certo che ce l’avremmo fatta a ribaltare la partita - sottolinea il ds Nicola Salerno - La squadra ha forni­to una prestazione esemplare nei primi venti minuti e poi per l’intera ripresa. Le polemiche della Cavese? La tensione sale in circostanze come questa, quando ci si gioca un’intera stagione e si perde così. Ma io sono convinto che anche a Ca­va sarà una bella partita. Noi stiamo in uno splendido mo­mento di forma e difenderemo questa finale sino all’ultimo se­condo. Se poi saranno capaci di farci tre gol, applaudiremo».

QUI TARANTO
La leva sulla quale fare forza è un dato: con il Ravenna e lo stesso Avellino, il Taranto è la squadra che nel corso del campionato ha introitato il maggior numero di punti lontano dalle mura amiche. Ventitré, per l'esattezza. La fonte primaria di fiducia è simbolizzata dai novanta mi­nuti giocati domenica scor­sa. Una prova talmente posi­tiva, vista dalla parte rosso­blu, da aver fecondato un rammarico: non ritrovarsi, nella settimana che porta al­la trasferta del Partenio, con un vantaggio più pingue.
NIENTE RIMPIANTI - «In ogni caso non bisogna mai avere rimpianti » , dice Papagni, nel cuore di un lunedì di ri­poso e riletture. Il tecnico dosa le emozioni del mo­mento. Su un piatto della bi­lancia, c'è la soddisfazione per una vittoria che conse­gna al Taranto due risultati su tre (successo e pareggio) in proiezione della partita di ritorno.
Sull'altro c'è la consapevo­lezza di doversi preparare ad una nuova battaglia e di non poter gestire le propor­zioni di un'eventuale sconfit­ta. Perché una sconfitta, a prescindere dalla sua forma (uno o più gol di scarto), si­gnificherebbe chiudere il cassetto dei sogni. « Intanto cerchiamo di conservare equilibrio - ravvisa Papagni - di tener conto che abbiamo offerto un'eccellente presta­zione al cospetto di avversa­ri fortissimi, ai quali abbia­mo concesso davvero poche situazioni di pericolo. L'im­pegno è stato notevole, uguale discorso per l'atten­zione che abbiamo profuso su ciascun pallone. L'esito ci regala comunque una gioia: giocarci in pieno le nostre chance. Abbiamo macinato strada, adesso occorre com­pletare il percorso» .
ATTACCANTI - Sul sentiero, Papagni medita di recupera­re due pedine delle quali, domenica scorsa, non ha po­tuto disporre, Deflorio e Cammarata, entrambi chia­matisi fuori per via di un in­fortunio (sciatalgia per il ca­pitano, noie ad un polpaccio per l'ex pescarese).
Un paio di alternative che potrebbero rivelarsi utilissi­me, in attesa di conoscere quanto tempo impiegherà De Liguori ad assorbire il guaio muscolare lamentato nei minuti finali della gara con gli irpini. «Naturalmen­te - sottolinea l'allenatore ­più siamo e meglio è. Però quel che mi preme sottoli­neare è l'ennesima, straordi­naria dimostrazione di valo­re fornita dal gruppo intero. Sono orgoglioso del compor­tamento e dell'atteggiamen­to dei miei ragazzi. Come immagino il match di dome­nica prossima? Credo che l'Avellino avrà un atteggia­mento maggiormente offen­sivo, per due ordini di ragio­ni. Giocano in casa, dinanzi ai loro tifosi. Ma soprattutto hanno necessità di segnare, per cercare di ribaltare il ri­sultato dell'andata. Se il Ta­ranto si adeguerà? Noi non dovremo modificare l'atteg­giamento esibito allo Iacovo­ne e il nostro modo di inter­pretare la partita».

Il mattone sul quale il Ta­ranto ha costruito la sua pic­cola fortuna.

FONTE: CORRIEREDELLOSPORT