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  11/06/2007 - SERIE C1B: FINALE ANDATA PLAYOFF


Salgado esalta il Foggia


FOGGIA (4-3-1-2): Castelli s.v.; D’Alterio 5.5 (dal 30’st Colombaretti 6), Zanetti 6.5, Ignoffo 6.5, Ingrosso 6; Shala 7, Cardinale 6, Princivalli 6.5 (dal 17’st Mounard 6.5); Pecchia 7; Salgado 6.5 (dal 37’st Chiaretti s.v.), Mastronunzio 6.5. A disp.: Liccardi, Moi, Zaccanti, Giordano. All. D’Adderio
AVELLINO (4-4-1-1): Gragnaniello 6.5; Ametrano 6, Puleo 6.5, D’Andrea 6, De Angelis 6; Garzon 5.5, Di Cecco 6.5, Riccio 6, Moretti 6 (dal 44’st Ulivi s.v.); Grieco 5.5 (dal 43’st Rivaldo s.v.); Evacuo 6. A disp.: Milan, Bacis, Sullo, Tufano, Ascenzi. All. Vavassori
ARBITRO: Sig. Scoditti di Bologna 6.5
MARCATORI: 22’st Salgado
AMMONITI: Di Cecco, Evacuo (A)
NOTE: Caldo torrido, terreno in ottime condizioni. Spettatori 9542 (senza tifosi ospiti). Recupero: 1’pt, 6’st.

Il Foggia supera di misura l’Avellino formato trasferta in uno Zaccheria che, per l’occasione, sfoggia il vestito migliore, diventando l’assoluto dodicesimo in campo.
Un risultato giusto, tutto sommato, che premia l’abilità dei rossoneri, abili a sfruttare un’ingenuità della difesa biancoverde, poco attenta nell’occasione e punisce gli irpini, parsi troppo abbottonati e poco propositivi.

D’Adderio deve fare a meno soltanto dello squalificato Marruocco; per il resto, rientra Zanetti al centro della difesa. Vavassori non ce la fa a recuperare il “pitone” Biancolino: spazio quindi a Grieco, in appoggio alla boa Evacuo e più libertà sulla sinistra per Moretti.

Sin dalle prime battute, è il Foggia a dettar legge in campo, dimostrando freschezza e determinazione e creando pericoli con Salgado, in stato di grazia. Il cileno a sblocca la partita al 9’ (l’arbitro annulla per fuorigioco) e si ripete un minuto dopo, colpendo l’esterno della rete dopo un doppio dribbling e regalando l’illusione del gol.

L’Avellino subisce la frenesia e l’irruenza dei rossoneri, cercando di contenere il più possibile per poi lanciare Evacuo la davanti; e dopo un quarto d’ora d’assedio foggiano, gli ospiti riescono a prendere le misure ed a limitare le sortite avversarie, affacciandosi oltre la propria metà campo.

Il caldo torrido contribuisce ad esaurire le forze, che mano mano vanno affievolendosi.

La ripresa è inaugurata dalla conclusione di Moretti all’11’, ma col piede sbagliato (il destro) e la palla finisce in curva sud. La risposta rossonera al 14’: botta di Cardinale dal limite, Gragnaniello respinge con i pugni ma gli accorrenti Pecchia e Mastronunzio si ostacolano e la sfera termina fuori.

Il pericolo numero uno per il Foggia è il piede sinistro di Moretti ed è da una sua punizione, calciata direttamente in porta, che gli irpini creano un serio pericolo alla porta di Castelli, che però respinge con i pugni.

I ritmi si rialzano, la gara entra nel vivo; Salgado penetra in area da sinistra, viene messo giù, chiede il rigore ma l’arbitro lascia proseguire. Il pubblico si esalta, sale l’adrenalina ed il Foggia passa in vantaggio, al 22’: penetrazione centrale del mostruoso Shala (vero motore della squadra), atterrato al limite; Pecchia è lesto nel battere subito verso Mastronunzio, che attira verso di se il portiere e serve Salgado, che deve solo “soffiare” il pallone in rete. E cosi è. 1-0, lo stadio raggiunge temperature vicine al fahrenheit.

L’Avellino incassa e contiene, cercando di limitare i danni, mentre D’Adderio inserisce Mounard per creare maggior pericoli e cercare di raddoppiare. Il francese ci prova al 33’, ben servito da Mastronunzio, ma il suo “cucchiaio” non inganna Gragnaniello. Al 35’ è la volta di Shala, ben servito dal match winner Salgado, che ci prova di collo pieno: ancora attento l’estremo irpino. Gli ospiti si affacciano al 40’ dalle parti di Castelli con Evacuo, ma il suo tiro a volo smuove soltanto l’esterno della rete.

E dopo 6’ di recupero terminano i primi 90, anzi, 96 minuti di gioco della finale. Adesso, tutti al Partenio per il “secondo tempo”. Quello decisivo.

Cronaca da: Calciopress.