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  10/07/2007 - L'INCHIESTA DI NAPOLI


Calciopoli, chiesti 37 rinvii a giudizio


La richiesta viene dai pm Beatrice e Narducci, della Procura di Napoli. Gli indagati erano 48. Moggi, Giraudo, Mazzini, Bergamo, Pairetto e De Santis, indicati dai pm come promotori dell'associazione per delinquere. Stralciata la posizione di Paparesta

Sono 37 le richieste di rinvio a giudizio che questa mattina i magistrati napoletani Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci hanno trasmesso all’ufficio dei gip (l’ufficio al quale fanno capo sia i giudici per le indagini preliminari — gip appunto — che quelli per le udienze preliminari — gup — che materialmente decideranno sulle richieste). Si chiude così il primo filone, il più grosso, dell’inchiesta su Calciopoli.
CHI RESTA FUORI - Undici posizioni sono state per il momento accantonate (a parte l’elenco) e fra queste ci sono delle richieste di archiviazione (come per l’arbitro Tagliavento e alcuni assistenti), ma anche degli stralci per i quali Beatrice e Narducci si sono riservati di decidere nelle prossime settimane. Tra queste ultime posizioni c’è quella dell’arbitro Paparesta che nelle scorse settimane aveva reso una dichiarazione spontanea ai magistrati che era stata segretata. Proprio in virtù di questa dichiarazione la posizione dell’arbitro alla fine si sarebbe "alleggerita", ma soprattutto i magistrati hanno avuto la conferma che il loro impianto accusatorio potesse reggere le obiezioni dei collegi di difesa.
LA CUPOLA - Resta come quadro accusatorio quello di una sorta di cupola (Moggi, Giraudo, Mazzini, Bergamo, Pairetto e De Santis) che sarebbero stati i promotori di un sistema che aveva dato origine all’associazione a delinquere che — in virtù anche delle schede telefoniche che i carabinieri hanno potuto attribuire ad alcuni arbitri — si proponeva lo scopo di influire sui risultati delle partite. Beneficiaria principale delle manipolazioni sarebbe, secondo l’accusa, la Juventus, ma la presenza di Fabiani farebbe ipotizzare anche un vantaggio per il Messina. In tutto sono 29 le partite che alla fine — sempre secondo i magistrati napoletani — avrebbero subito dei condizionamenti.

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