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  15/08/2007 - IL PERSONAGGIO


Ecco Aulas il megalomane: "Sono come Gesù Cristo"

La modestia del presidente del Lione che ha cambiato la mentalità e lo spirito del calcio francese: "Vorrei reicarnarmi in Gesù Cristo. La mia regola di vita? Essere primi. In tutto"

Ha resuscitato una squadra portandola dai bassi fondi della B ai vertici europei, trasformandola in una miracolosa macchina da scudetti. Ha cambiato la mentalità, lo spirito del calcio francese, aprendolo ai mercati finanziari. E nelle ultime settimane, è stato messo in croce, tradito da una sfortunata serie di infortuni di giocatori chiave. Forse anche per questo, quando France Football gli chiede in chi vorrebbe reincarnarsi, Jean-Michel Aulas, presidente del Lione, risponde, con modestia tutta francese: “In Gesù Cristo”.

ORIGINI - Aulas è la guida del nuovo calcio transalpino. Uno status raggiunto dopo una via Crucis di 20 anni, di passione e ostinazione. Figlio di insegnanti, fondatore della società di contabilità informatica Cegid (quotata in borsa), ex sessantottino, Aulas è un self-made-man. Partito dal nulla, approdato al calcio quando una sera, l’”arcangelo” Tapie lo preannunciò alla testa di una squadra che rischiava la C.

SALVATORE - Il 15 giugno 1987 fu accolto a Lione come il salvatore. E oggi la storia del club è divisa in due ere: A.A. e D.A., l’Avanti Aulas e il Dopo Aulas. Il Lione, con un bilancio da 150 milioni di euro, è diventato il messaggero della redenzione europea del calcio francese. E Aulas il pastore delle anime redenti che, dopo cinque anni di battaglie giuridiche contro lo Stato francese, ha ottenuto l’autorizzazione per quotarsi in borsa per confrontarsi con le grandi.

DOTTRINA - Aulas in Francia ha stravolto le regole, imponendo ai club un catechismo di gestione manageriale d’impresa, di rigore budgetario, di rischi calcolati, poggiandosi su uno spiccato senso degli affari e su una strategia di ascesa basata sulla sua regola di vita: “Essere primi. In tutto”. Verbo portato ogni estate fino in Corea del Sud in nome della “Peace Cup”.

TENTAZIONE - Catechesi che ha permesso al Lione di vincere sei scudetti di fila e altrettante Supercoppe nazionali (e una coppa di Lega). Eppure, c’è un vuoto. La consacrazione europea. Vincere la Champions League, l’ultima tentazione di Aulas.

PESCA - Anche quest’anno il Lione tenterà di entrare nel Paradiso della Champions. Nel frattempo Aulas ha varcato le soglie del regno del G14, il club delle squadre più potenti. Poi, male che vada, si potrà dedicare all’hobby preferito: la pesca. In attesa dell’ennesima resurrezione.