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  20/09/2007 - CRISI AL LANCIANO?


Camplone e Peone chiedono il fallimento

In attesa dell'udienza di domani mattina, che dovrà discutere della pendenza tra il presidente del Lanciano Paolo Di Stanislao e l'ex patron Riccardo Angelucci, che chiede il sequestro delle quote del club, ieri sono pervenute presso il Tribunale due richieste di fallimento, presentate dall'ex team manager Marco Paone e dall'ex tecnico Andrea Camplone. Il primo reclama le mensilità di maggio e giugno, oltre al trattamento di fine rapporto, il secondo vuole 7.000 euro per un credito personale con la società, la cui natura è sconosciuta. Anche in questo caso, i tempi di risoluzione del problema non saranno lunghi, infatti il giudice ha fissato al 24 ottobre l'udienza per decidere sull'ammissione o meno al fallimento.

Poi c'è da dirimere la questione con il presidente del Treviso Ettore Setten, il quale avrebbe versato una somma, relativa ad un prestito, vicina ai 30mila euro per consentirgli di ottenere le prestazioni del centrocampista camerunense Divine Fonjock il quale, però, non sarebbe stato mai tesserato dal Lanciano. Un vero mistero, ma ora Setten chiede la restituzione dei soldi.

Intanto Di Stanislao ha voluto smentire con nettezza la circostanza, davvero incresciosa qualora fosse veritiera, secondo cui la società rossonera non avrebbe versato alla Komen, una onlus che si occupa di lotta ai tumori, la somma promessa in occasione dell'incontro della scorsa stagione con l'Avellino. La Komen sostiene di non aver ancora visto i soldi (circa 5.000 euro, derivanti dalla decurtazione di 2 euro per ogni biglietto venduto). Così ha risposto Di Stanislao: "Falsità che mi mandano in bestia. Con tutto il denaro devoluto in beneficenza che è stato consegnato in contanti ai beneficiari della nostra lodevole iniziativa, non capisco come notizie del genere siano finite sui giornali. O c'è stato un errore di comunicazione, oppure qualcuno è in mala fede, impegnato in una crociata che mira solo a destabilizzare e buttare fango su questa società. Se ho ritardato nei pagamenti di qualche ditta sono pronto a fare ammenda, ma, per favore, non mettete in discussione la mia moralità nei confronti di associazioni che operano nel volontariato o in favore di chi soffre". Fatto sta che in occasione di Lanciano-Foggia, gara che seguiva di qualche settimana quella con l'Avellino, fu indetta una giornata antifumo, in base alla quale si sarebbe raccolto un euro per ogni biglietto venduto. La somma sarebbe poi stata girata al centro antifumo dell'ospedale Renzetti. Anche per questa iniziativa c'era stata l'importante e fattiva collaborazione degli ultras rossoneri, ed anche in questo caso pare che i soldi si siano volatilizzati.
(TMW.COM)