Home Calciatori e Club Notizie calcio Allenatori Arbitri Campioni Marcatori Albo d'oro Contatti
 ITALIA
  Serie A
  Serie B
  Serie C - A
  Serie C - B
  Serie C - C
  Serie D
  Primavera 1
  Primavera 2A
  Primavera 2B
  Eccellenza Emilia Romagna A
  Eccellenza Emilia Romagna B
  Eccellenza Liguria
  Eccellenza Lombardia A
  Eccellenza Lombardia B
  Eccellenza Lombardia C
  Eccellenza Marche
  Eccellenza Abruzzo
  Eccellenza Puglia
  Eccellenza Calabria
  Eccellenza Toscana A
  Eccellenza Toscana B
  22/09/2007 - CASO CHELSEA


Mourinho aveva deciso già una settimana fa

Avram Grant sapeva del "licenziamento consensuale" di José Mourinho già una settimana fa. Lo rivela il Daily Mail, raccontando che l’ex tecnico di Israele aveva contattato il capo della sua Federazione alla fine della scorsa settimana, per chiedergli la licenza "pro" imposta dall’Uefa per poter allenare una squadra di club in Inghilterra. "Ho bisogno della "Pro Licence" e ne ho bisogno in fretta": questa l’urgente richiesta di Grant, che nemmeno dodici ore dopo la cacciata del portoghese aveva preso il suo posto sulla panchina del Chelsea.

SUBITO IN PANCHINA - Già sei mesi fa l’allenatore si era messo in contatto con Amnon Raz, l’equivalente israeliano dell’inglese John Barnwell, capo della "League Managers Association" (l’associazione allenatori), per conoscere le procedure burocratiche per ottenere il patentino, ma aveva poi deciso di soprassedere, rimandando la decisione più avanti. Ma nell’ultima telefonata il tono della richiesta era radicalmente cambiato e, stando a una fonte anonima della Federazione d’Israele, Grant avrebbe fatto pressioni su Raz perché velocizzasse l’iter per avere la sospirata licenza così da poter allenare subito in Premier League. "La sua nuova carica potrebbe sorprendere molte persone, ma non di certo il sottoscritto – ha spiegato al giornale Avi Nimni, ex capitano della Nazionale israeliana – perché sono in contatto quotidiano con Grant e il suo passaggio sulla panchina era in ballo da molto tempo. Dovreste stare accanto ad Abramovich e Grant per capire che tipo di legame c’è fra loro".

FRETTA - A detta del Daily Mail, Raz è atteso a Londra la prossima settimana per parlare con il neo allenatore del Chelsea che giovedì avrebbe inviato via fax ad Avi Luzon, presidente della Federazione, i dettagli della sua carriera, da inserire nella domanda che, controfirmata da Luzon e dallo stesso Raz, sarebbe stata inviata all’Uefa, con la preghiera di affrettare il più possibile le procedure di rilascio del documento, indispensabile a Grant per sedere in panchina. "E' un grande onore per Israele – ha sottolineato Luzon - che un nostro allenatore abbia avuto un incarico così importante nel calcio, se non addirittura il più importante di tutti".

"SONO NORMALE" - Grant è stato presentato ufficialmente ieri e le sue prime parole sono state di profilo più basso rispetto ai proclami di Mourinho: "Non è leale fare paragoni con lui. Rispetto tutto quello che ha fatto e non ho niente da dire di negativo su di lui. Mourinho era "The Special One", ma io sono normale. La gente si chiedeva chi fosse Arsene Wenger quando arrivò in Inghilterra e guardate quello che ha fatto. Nessuno aveva sentito parlare prima di Fabio Capello quando iniziò ad allenare le giovanili del Milan e pensate ai suoi record". Peter Kenyon ha ribadito che il neo tecnico ha il totale supporto della squadra, anche se altri organi di stampa hanno raccontato di un tesissimo incontro fra i senatori dello spogliatoio e lo stesso Kenyon, con i primi inferociti per la cacciata di Mourinho e pronti a minacciare di lasciare il club. E mentre il Sun parla apertamente di spogliatoio in rivolta, il Daily Express rivela che il capitano John Terry sarebbe stato il primo a garantire il suo appoggio a Grant, malgrado fino a ieri fosse dato fra i fedelissimi di Mourinho. Stando al giornale, i rapporti fra il giocatore e il portoghese non sarebbero stati più così idilliaci fin dallo scorso anno. "Se vinceremo domenica (contro il Manchester Utd, ndr), Grant diventerà molto popolare", ha profetizzato Kenyon. Non resta che aspettare.

Simona Marchetti (gazzetta.it)