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  29/09/2007 - SERIE A: ROMA-INTER 1-4


Inter piratesca: bottino pieno all'Olimpico


I nerazzurri si impongono all'Olimpico con le reti di Ibrahimovic (su rigore), Crespo, Cruz e Cordoba. I giallorossi trovano il momentaneo pari con Perrotta, poi franano. Fondamentale l'espulsione di Giuly al 28' in occasione del rigore dello 0-1

L'Inter stravince a Roma e si ritrova per la prima volta in questo campionato in testa alla classifica. Il 4-1 finale è un segnale importante lanciato a tutte le avversarie: i nerazzurri sono i primi favoriti anche in questa stagione in chiave scudetto. La vittoria a Roma lo scorso anno fu l'inizio della fuga, vedremo se i nerazzurri sapranno concedere il bis. È la vittoria soprattutto di Mancini, che, ma è facile dirlo a posteriori, azzecca sia il modulo iniziale che i cambi: i subentrati Crespo e Cruz completano il tabellino dei marcatori insieme a Ibrahimovic (su rigore), Perrotta e Cordoba, decidendo la partita. È stata una gara anomala, fortemente condizionata dall'espulsione di Giuly avvenuta alla mezzora in occasione del fallo (di mano) che ha ha cusato il rigore del primo svantaggio. Gara piena d errori, tecnici e tattici, anche marchiani, che hanno originato soprattutto le prime due reti, ma anche di pregevoli gesti tecnici, bello soprattutto il gol di Crespo, per l'azione che lo ha originato. Ma questi rilievi non devono far passare in secondo piano i meriti dell'Inter, che dopo un inizio di stagione discreto ma non brillante, nel momento più difficile, quando Perrotta ha segnato l'1-1, ha tirato fuori il meglio di sè. Giocando bene e facendo valere il suo immenso, straordinario arsenale d'attacco. La Roma non esce ridimensionata, ma deve riflettere sulle 8 reti subìte nelle ultime tre gare.
PARTITA A SCACCHI - Roma schierata da Spalletti con il consueto 4-2-3-1, con Pizarro e Giuly al posto degli infortunati Aquilani e Taddei. Mancini invece rivoluziona la squadra. Presenta un'Inter ad un'unica punta, Ibrahimovic, con un centrocampo a 5, con Figo e Cesar alti sugli esterni. Quando Stankovic sale anche i nerazzurri sono disposti con un 4-2-3-1. Chiaro che il Mancio vuole chiudere tutti i varchi al gioco arioso giallorosso.
MANCINI QUASI GOL - Si parte con il botto. Punizione di Totti, Julio Cesar respinge, poi Mancini prova il tap in, Julio Cesar, stavolta strepitoso, ribatte. La replica nerazzurra è firmata Cambiasso, che ci prova al volo, di destro, il piede "sbagliato", da dentro l'area. Conclusione centrale, Doni sicuro. C'è grande equilibrio, la Roma fa la partita, ma l'Inter soffoca la manovra della banda Spalletti, con Samuel tempestivo in ogni chiusura. I giallorossi trovano le loro caratteristiche combinazioni in velocità appena hanno qualche metro libero, magari in contropiede, e così vanno ancora vicini al vantaggio di nuovo con Mancini, Julio Cesar para in angolo.
LA SVOLTA - Totti calcia corto l'angolo, un peccato capitale, l'Inter si distende in contropiede, Cesar taglia davanti a Doni, che respinge, Ibrahimovic di testa cerca il tap in a porta vuota. Giuly para con le mani. Rigore ed espulsione. Dal dischetto Ibra non sbaglia: 1-0 Inter. Cambia tutto. L'Inter si ritrova con la giusta disposizione per gestire il vantaggio, la Roma con un buco a destra che Spalletti prova a tamponare spostando Perrotta. L'Inter ora respira, e gioca meglio, ma non concretizza qualche buona opportunità in fase di ripartenza. Gli errori, da entrambe le parti, si susseguono, si va al riposo sullo 0-1 con l'inerzia tutta a favore degli ospiti.
IL PARI - L'Inter a inizio ripresa perde i pezzi. Dacourt (problema inguinale) e Ibra (botta al collo del piede) sono costretti ad uscire. Dentro Crespo e Cruz: Inter ora a due punte con il 4-4-2. Un errore di Maxwell, che porta palla in maniera sciagurata nella propria area, diventa un assist per Perrotta che ne approfitta e trova la botta in area per il momentaneo 1-1.
REAZIONE E ALLUNGO INTER - L'Inter reagisce all'harakiri come una belva ferita. Le mosse di Mancini si rivelano azzeccate: Crespo e Cruz, preferiti a Suazo e Adriano, decidono la gara. El Jardinero ci prova subito con una botta di destro: palo. Il vantaggio lo sigla Crespo, già letale contro la Roma nella scorsa stagione, che raccoglie da predatore d'area la respinta di Doni su una botta di Cambiasso: 2-1. Il 3-1 che chiude i conti arriva 3' dopo: Cruz va a segno con un sinistro rasoterra angolato da fuori area, Doni non impeccabile.
L'INTER STRARIPA - La Roma ora fa acqua da tutte le parti. Spalletti ha forse il demerito (ma non aveva neanche il tempo) di rendere più solido il centrocampo dopo il pari. E l'inferiorità numerica (che non puoi nascondere con questo modulo, forse adottato in maniera troppo dogmatica in casi estremi come quello di stasera) ha fatto il resto. L'Inter si riscopre cattiva e spavalda come lo scorso anno. E dilaga. Ha a disposizioni praterie, e ha voglia di sfruttarle. Cordoba trova il 4-1 di testa su cross da sinistra di Figo che pesa in maniera forse troppo pesante sulla Roma. In assoluto questa differenza tra le due squadre non c'è. Ma l'Inter stravince e torna a far paura. La vittoria dell'Olimpico non esprime verdetti, ma è un segnale importante mandato da Mancini e dall'Inter a tutte le concorrenti per la rincorsa al tricolore.

Gazzetta.it