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  16/10/2007 - L'EX-ALA, ARTEFICE DEL PISA CAPOLISTA


Gianluca Petrachi dal campo alla scrivania


Con la chiusura per una gara del secondo anello della curva Nord di San Siro (la curva degli ultras nerazzurri) a causa degli striscioni e cori anti-Napoli, il giudice sportivo ha applicato oggi per la prima volta la norma che consente l'inibizione al pubblico di un settore dello stadio. Si tratta di una norma del nuovo Codice di Giustizia Sportiva, entrato in vigore con la nuova stagione calcistica. A differenza del passato, in cui come sanzione penalizzante per la società e per i tifosi era prevista la gara a porte chiuse, pertanto la chiusura ai tifosi di tutto lo stadio, ora il giudice sportivo può decidere di vietare lo stadio a un settore, individuato come 'colpevole' dell'infrazione di cui la società è poi chiamata a rispondere: in questo caso, la curva degli ultras interisti, dove erano apparsi gli striscioni e da dove erano partiti i cori contro Napoli e i napoletani. La norma in questione è l'art. 18 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, dove vengono elencate le sanzioni applicabili alle "società che si rendono responsabili della violazione dello Statuto, delle norme federali e di ogni altra disposizione loro applicabile". Tra queste è indicato "l'obbligo di disputare una o più gare con uno o più settori privi di spettatori".
Ma qua il miracolo è bandito, eppure al rude Kutuzov hanno riconosciuto un'eleganza da pantera che nessuno aveva mai notato fino ad ora e al romanista Cerci hanno già disegnato un futuro cosmico. Con il mancato commercialista Castillo formano il trio delle meraviglie come ce l'avevano solo l'Uruguay e la Svezia di Liedholm.

Petrachi dice che il merito è tutto del presidente Leonardo Covarelli e dell'allenatore Gian Piero Ventura: «Non fosse stato per loro, per me sarebbe stata dura - dice -. Io non sono un allineato e allora è tutto un po' più complicato». È il più giovane team manager della serie B, ai tempi quando faceva l'ala s'era un po' montato la testa, gli piaceva fare il tunnel a quei bravi ragazzi che lo marcavano e un po' se le è sempre cercate: «Poi Bobo Vieri è venuto al Venezia e io sono andato al Toro, scambio mica male. Come è andata? Sono qui, adesso sto dall'altra parte, non ho osservatori e pesco in serie C perché loro giocano alla domenica e posso andare a vederli».

Gira bene adesso, ma potrebbe andare meglio, per esempio se il comune ci mettesse qualcosa. «Era così anche per Anconetani, non lo ha mai aiutato nessuno. Covarelli lavora nel settore immobiliare: perché non gli fanno costruire un centro sportivo? Adesso ci tocca andare ad allenarci dagli americani a Camp Darby, niente di male se non fosse che alle 17,30 loro fanno l'ammaina bandiera e noi ci si deve fermare e tutti sull'attenti, perché altrimenti a quelli gli girano. D'altronde siamo ospiti».
Qui alle mosse ci stanno attenti, c'era un certo Galileo che vedeva muoversi tutto e per evitare malintesi ai pisani non hanno promesso niente, prima che girino anche a loro.