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  20/11/2007 - I PUGLIESI SONO ULTIMI IN CLASSIFICA


C1-B: Martina, inverno gelido


Doveva essere un anno ricco di successi e di soddisfazioni. L'anno in cui il Martina voleva recitare un anno da assoluta protagonista (dopo campionati di sofferenza), cercando di inserirsi prepontemente tra le prime della classe per dire la sua in chiave play off. Un campionato "ambizioso" come disse l'ex presidente del sodalizio
biancazzurro Gianfranco Chiarelli. Infatti, come se non bastasse la difficile situazione, nella giornata di ieri sono arrivate le dimissioni dell'avvocato martinese, in una lettera poi trasmessa a tutti i giornali locali. "Non ci sono più i presupposti per andare avanti- tuona Chiarelli- la mia non è una decisione affrettata ed impulsiva, ma ragionata in maniera attenta e sofferta. Spero ci siano altri elementi in grado di garantire il futuro del calcio a Martina Franca". Finisce così, con queste parole, la presidenza più vincente della storia calcistica martinese.
Quella che si sta rivelando è una stagione da incubo, la più brutta della gestione Cassano-Chiarelli. La realtà parla chiaro: squadra relegata all'ultimo posto, nessuna vittoria all'attivo, senza una presidente e con il patron Cassano pronto a lasciare tutto alla fine di questo tribolato campionato. Di chi sono le colpe? Sicuramente tanto hanno influito le scelte dell'ex direttore sportivo dei martinesi Marcello Pitino, scelte che alla luce dei risultati odierni si sono rivelate inefficaci. Qualche colpa forse la possiamo attribuire anche all'ex allenatore Maurizio Pellegrino, che non è mai riuscito a schierare la stessa formazione per due giornate consecutive. Va detta una cosa: c'erano diversi giocatori sul taccuino di Pellegrino, Calà Campana, Cavola, Lolli, Tarallo e Bedin. Alla fine di questo parco giocatori è arrivato solo Bedin, tra l'altro in condizioni fisiche disastrose.
Una squadra formata da diversi elementi che l'ex trainer siciliano non conosceva per nulla. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: se mister Pellegrino avesse avuto questi elementi da lui richiesti, la musica sarebbe stata diversa? Secondo molti si.

Ora sulla panchina martinese siede Andrea Camplone, tecnico emergente e di belle speranze. Sotto la sua guida, però, anche se si sono visti miglioramenti dal punto di vista del gioco, è arrivato solo 1 punto in 4 partite. L'ex allenatore del Lanciano ha molti problemi da dover risolvere, e presto anche. Incominciando dalla porta, dove l'ex portiere di Foggia, Napoli, Lazio e Bari Francesco Mancini non appare più quella garanzia di una volta. Su di lui si vociferava addirittura che avesse smesso di giocare e che sia stato convinto dallo stesso Pitino a cambiare idea e a continuare la sua carriera per un altro annno. Poi la difesa, la peggiore del campionato, costretta sempre a cambiare di partita in partita, a causa di squalifiche e infortuni. Il centrocampo, il reparto migliore, è orfana di elementi di spicco in grado di fare la differenza in fase offensiva (Salvatore Sullo e' tornato a disposizione solo da poco tempo). La nota più dolente della squadra, però, è sicuramente l'attacco. Al momento è il solo Guariniello a tirare la carretta, e da solo non può far molto, è fermo a due marcature (una fortuita ed inutile al Crotone e una al Pescara che valse il pareggio interno). Il resto è noia, se si considerano che nè Nielsen, nè Costantini, nè Manca sono riusciti ad andare in gol. A ciò si aggiunge la rescissione contrattuale di Ligori che ha lasciato la squadra la settimana scorsa.

A questo punto viene naturale pensare: tanto a gennaio c'è il mercato. Sbagliato. Il Patron Cassano non intende sborsare più un euro, gli unici acquisti potrebbero arrivare con eventuali soldi derivanti dalle cessioni. Ma sarà difficilissimo trovare giocatori disposti a firmare per sei mesi in una situazione disperata com'è quella del club biancoblù. Il Martina è una bellissima realtà della C1, e dispiace dire che a questo punto, considerate tutte le vicissitudini, la retrocessione sembra essere ad un passo. Chi vivrà vedrà.