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  23/11/2007 - DOPO LA CLAMOROSA QUALIFICAZIONE MANCATA AD EURO2008


L'Inghilterra cerca un c.t.
Mourinho si tira indietro


Mentre McClaren, nei sondaggi, viene eletto "peggior commissario tecnico di tutti i tempi", è già iniziata la corsa alla sua successione. Il portoghese non ci tiene, in lizza Klinsmann, O'Neill, Scolari, Capello e anche Lippi. Beckham: "Non lascio la nazionale"

Pareva che fosse José Mourinho il candidato numero uno a succedere a Steve McClaren sulla panchina dell’Inghilterra. E invece no, l'ex tecnico del Chelsea secondo la Bbc non sarebbe interessato all'eredità. I principali candidati, secondo la Bbc, sono ora Fabio Capello e l'allenatore nord-irlandese dell'Aston Villa, Martin O'Neill. Invece per i lettori del Sun e di Gazzetta.it il portoghese è il primo e unico candidato alla panchina che fu di Steve McClaren, come dimostrano i sondaggi. Subito alle spalle di Mourinho in testa con il 54% dei consensi, nel sondaggio del Sun ci sono Jurgen Klinsmann con il 20%. Anche per i bookmakers, Mourinho è in testa alle puntate, visto che viene dato 4-1 come possibile successore di Macca, mentre il tecnico dell’Aston Villa, Martin O’Neill, è quotato 5-1 e Felipe Scolari, attualmente sulla panchina del Portogallo, 7-1. In classifica anche l’altro "pensionato di lusso" del calcio italiano, ovvero Marcello Lippi, che viene quotato 16-1.

CAPELLO A LONDRA - Fabio Capello, che durante la telecronaca di Italia-Isole Far Oer aveva espresso il suo gradimento a un’eventuale chiamata, è dato 10-1. E, fonti vicine all’allenatore di Pieris hanno lasciato intendere che nei prossimi due giorni ci sarà un viaggio a Londra per incontrare i vertici della FA, mentre Sam Allardyce del Newcastle, altro papabile alla guida dei Tre Leoni, si è chiamato fuori dalla corsa e un amico di Mourinho ha espresso alla BBC il rammarico del tecnico per la cacciata del collega, ma si è chiuso la bocca sulla questione "successore". Del resto, la stessa FA nella conferenza stampa mattutina che ha annunciato il licenziamento di McClaren e del suo staff (compreso Terry Venables), aveva fatto chiaramente capire che non ci sarebbero state scelte affrettate o precipitose, dando incarico a Brian Barwick, capo esecutivo della Federazione, di trovare l’uomo giusto. Illuminanti a tal proposito le sue prime parole: "Non credo che la nazionalità del prossimo c.t. sarà importante”. Come dire, un portoghese o un italiano ci stanno benissimo.

McCLAREN IL PEGGIORE - Intanto, McClaren ha fatto le valigie dopo un anno e mezzo in cui, per la verità, non ha mai convinto davvero e nella conferenza stampa d’addio si è assunto tutte le responsabilità della disfatta inglese. "Questo è uno dei giorni più tristi della mia carriera – ha detto l’ex tecnico – ma posso capire la decisione della FA. Mi scuso con tutti e mi assumo la piena colpa di quanto successo, ma penso di essere un allenatore migliore adesso rispetto a 18 mesi fa". Un giudizio che però non viene affatto condiviso dai tifosi inglesi, come conferma l’ennesimo sondaggio dell’impietoso Sun che indica proprio in McClaren il peggior c.t. di tutti i tempi, con il 62% dei voti. Staccatissimi Graham Taylor (18%), che non portò l’Inghilterra ai Mondiali del 1994, e Kevin Keegan (15%), che venne fatto fuori al primo turno agli Europei del 2000 e si dimise pochi mesi dopo.

IL PIANTO DI BECKHAM – Le lacrime di David Beckham resteranno a lungo nella memoria degli inglesi, testimoni di una serata da incubo. Il giocatore è stato una delle due scelte infelici di McClaren per la sfida con la Croazia (l’altra è stato il portiere Carson, da ieri diventato "calamity Carson" per molti commentatori), visto che il tecnico ha deciso di farlo partire dalla panchina. Ma l’ex capitano, arrivato a 99 presenze con la nazionale, non cerca scuse: "Abbiamo sbagliato tutti e ora dovremo lottare per dimostrare di essere degni di indossare ancora questa maglia". Quanto al futuro, Beckham ha negato di voler mollare: "Non credo affatto che questa sia stata la mia ultima partita con la nazionale. Voglio giocare ancora per il mio Paese e non vedo perché non lo dovrei fare".

UNA PERDITA DA DUE MILIARDI – La mancata qualificazione a Euro 2008 avrà un contraccolpo sia sul mondo del calcio sia sull’economia inglese, con una perdita complessiva stimata attorno ai 2 miliardi di sterline (quasi 2,8 miliardi di euro). A tirare le somme è stato Simon Chadwick, professore di business strategy e marketing alla Coventry Business School. "Un successo agli Europei avrebbe significato un aumento di tutta la produttività e avrebbe riguardato non solo le ditte prettamente legate al calcio, ma anche tutto l’indotto, dai pub ai bookmaker fino alle compagnie aeree". Non a caso, già si contano le disdette alle prenotazioni per i viaggi in Austria della prossima estate.

GASPORT