Zalayeta fermato per due turni
Marcelo Zalayeta ci è ricascato, pizzicato nuovamente dalle immagini televisive a simulare un intervento inesistente per procurarsi un calcio di rigore e fermato per due turni. Dopo il caso di Napoli-Juve, stavolta a cadere nel tranello è stato l'arbitro della gara tra i partenopei e il Torino. Nella prima circostanza, però, delle riprese di una tv napoletana portarono all'annullamento della squalifica.
E' successo ancora, a meno di due mesi di distanza dal primo caso che infiammò l'intera serie A. Era il 29 ottobre, si giocava Napoli-Juventus e l'ex panterone bianconero, stavolta vestito d'azzurro, venne squalificato per due giornate in seguito a un carpiato al cospetto di Buffon in uscita. Le telecamere sconfessarono l'arbitro, ma si aprì un dibattito acceso sull'opportunità della squalifica, che vide Mancini e Ancelotti, tra gli altri, schierarsi in difesa dell'attaccante partenopeo. Fu una televisione locale a fornire la 'scappatoia' al giudice sportivo, presentando un filmato in cui veniva evidenziata una trattenuta di Legrottaglie precedente la caduta: la squalifica fu annullata e il giocatore se la cavò.
Stavolta, Gianpaolo Tosel ha visionato le immagini fornite da Sky e ha dato ragione a Sereni, portiere granata, come fece a suo tempo con l'estremo difensore azzurro. "Il calciatore napoletano toccava con il piede destro il pallone - si legge sulla disposizione disciplinare -, deviandone avanti la traiettoria ed effettuando un 'tuffo in avanti'. L'erronea assegnazione del rigore è scaturita dalla condotta dello stesso Zalayeta che, disinteressandosi della direzione del pallone, effettuava una 'plateale' caduta', compatibile soltanto con l'intenzione di trarre in inganno il direttore di gara". A distanza di meno di sessanta giorni, quindi, l'uruguayano si è reso protagonista di un altro episodio controverso e questa volta pare improbabile che la giustizia sportiva possa tornare sulla sua decisione.
|