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  31/01/2008 - SERIE A: IL RECUPERO


Gila riporta in quota il Milan


Nel recupero della 15ª giornata i rossoneri vincono 1-0 al Granillo contro la Reggina con una rete del suo bomber, schierato in attacco al fianco di uno spento Pato. Rossoneri al piccolo trotto e vicini al raddoppio con Pirlo che colpisce la traversa

REGGINA-MILAN 0-1 (primo tempo 0-1)
MARCATORE: Gilardino (M) al 17’ p.t.
REGGINA (3-1-4-2): Campagnolo; Lanzaro, Aronica, Cirillo; Alvarez; Vigiani (Montiel dal 29’ s.t.), Cascione (Barreto dal 23’ s.t.), Cozza, Modesto; Missiroli, Ceravolo (Stuani dal 16’ s.t.). (Novakovic, Cherubin, Pettinari, Tognozzi). Allenatore: Ulivieri
MILAN (4-3-1-2): Kalac; Oddo, Nesta, Kaladze, Favalli; Gattuso, Emerson, Pirlo (Brocchi dal 37’ s.t.); Kakà; Gilardino, Pato (Gourcuff dal 37’ s.t.). (Dida, Cafu, Bonera, Simic, Seedorf). Allenatore: Ancelotti
ARBITRO: De Marco di Chiavari
NOTE - Spettatori 11.500.Ammoniti: Kaladze per c.n.r., Gattuso per gioco scorretto, Lanzaro e Alvarez per proteste. Angoli: 2-8. Recuperi: 0’ e 3’.

REGGIO CALABRIA, 30 gennaio 2008 - Tre punti con il minimo sforzo. Con la firma d.o.c. di Alberto Gilardino: uno che gioca poco, ma che segna molto. L'attaccante biellese a Reggio Calabria, come a Udine, è il match winner del recupero della 15ª giornata tra Reggina e Milan. Il suo gol vale tre punti (6 con quello del Friuli) e fa guadagnare posizioni in classifica ai rossoneri, ora sesti e a sole tre lunghezze dall'Udinese, con la gara con il Livorno ancora da recuperare.
MEGLIO KALAC - Modulo con cinque centrocampisti per Renzo Ulivieri. Che ritrova Cozza dopo la squalifica e in attacco preferisce Ceravolo a Stuani. In difesa Cirillo tra Lanzaro e Aronica. Brienza nemmeno convocato. Scelte tecniche; forse perché è il Torino, prossimo aversario, il vero pensiero fisso degli amaranto. Ancelotti invece conferma Kalac fra i pali, relegando Dida in panchina. Mossa psicologicamente importante. Come Gilardino affiancato a Pato, con Kakà suggeritore.
DOMINIO MILAN - La sfida è quella prevista. La Reggina mantiene un profilo basso, optando per il contropiede all'insegna della velocità. Il Milan invece domina nel possesso palla e al piccolo trotto addomestica l'avversario con l'esperienza dei suoi fuoriclasse. Emerson è il centrocampista basso di regia. Pirlo è il battitore libero, sempre protagonista, anche se Ancelotti lo fa giocare a sinistra. Kakà, marcato a uomo da Alvarez, il mix di classe e potenza che mette sempre in crisi la difesa amaranto. Alvarez, però, se la gioca fino in fondo, limitando il gioco del brasiliano; anche quando De Marco lo ammonisce. Il grande spirito di sacrifico dei calabresi non è sufficiente comunque a contenere i rossoneri che passano in vantaggio grazie a Gilardino, bravo a cogliere di testa un assist dalla sinistra di Pirlo. Gol del vantaggio amministrato con intelligenza e un possesso palla che alla fine del primo tempo sfiorerà il 70 per cento. Alla Reggina resta solo un tentativo di Ceravolo, bravo a vincere un duello con Nesta e a impegnare Kalac sul primo palo.
POCO PATO - Gli amaranto esibiscono comunque limiti e blackout di gioco che facilitano la vita ai rossoneri, per nulla trascendentali, che fanno girare la palla. Di Pato poco o niente. Il ragazzino gioca spesso defilato, si muove poco e pecca di inesperienza nell'uomo contro uomo. La Reggina dal canto suo fa quel che può. Come Ulivieri che toglie Ceravolo per Stuani e Cascione per Barreto, il cui ingresso è l'unica nota positiva amaranto dell'intera serata. Ma a sfiorare il gol è Pirlo che colpisce la traversa su punizione; quasi a suggellare la sua prestazione, arricchita anche dall'assist per Gilardino. Senza dimenticare che sul rimbalzo Campagnolo compie un miracolo su colpo di testa di Emerson da due passi. Nella Reggina entra anche Montiel per Vigiani, mentre Ancelotti solo negli ultimi minuti opera i cambi, sostituendo lo sfatto Pato con Gourcuff e l'impareggiabile Pirlo con Brocchi. Scelte precise, perché nel finale gli amaranto mettono in affanno il Milan. Ma basta davvero poco per contenere i calabresi, poveri di personalità e senza idee. Anche un Milan così così, che diverte poco, ma che bada al sodo. Ma sia ben chiaro: a Firenze domenica servirà ben altro atteggiamento.

GASPORT