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  08/02/2008 - SERIE C1 GIRONE A


Padova, quante occasioni perse!

Ancora una volta il Padova ha perso un'occasione d'oro, ancora una volta i biancoscudati hanno gettato al vento la possibilità di dimostrare il loro reale valore. Lunedì sera l'undici di Rossi ha fatto vedere, in diretta tv, i limiti di una squadra costruita per vincere, ma che sembra aver paura di vincere. Anche contro il Foligno il Padova è passato in vantaggio, ha raddoppiato, ma poi si è distratto e ha consentito agli avversari di recuperare. Certo, il Foligno di Bisoli non ha rubato nulla, i "falchetti" hanno lasciato sfogare il Padova nei primi quarantacinque minuti, poi hanno preso in mano le redini del gioco e hanno concesso poco ai padroni di casa. Tornando alla squadra del presidente Cestaro, che lunedì ha seguito l'incontro in curva e che ha ricevuto il sostegno della tifoseria, l'attacco patavino ha dimostrato tutto il suo valore: Baù ha più di una volta fatto girare la testa ai difensori umbri, Varricchio ha trovato il rigore e poi si è fatto trovare pronto al momento del raddoppio, Muzzi ha portato in campo la sua esperienza e voglia di ritornare l'arma in più per il Padova. I "problemi" arrivano però dalla difesa che lunedì prima a permesso a Coresi di calciare da solo, da solo su un calcio d'angolo secondo lo schema più semplice da applicare ad un tiro dalla bandierina, e di accorciare le distanze e sul pareggio la retroguardia di Rossi è sembrata dormire concedendo a Segarini il gol dell'ex. Anche Cano non è parso in gran serata e sui due gol qualche responsabilità va attribuita anche all'estremo difensore del Padova. Passando al centrocampo, anche qui luci ed ombre: nel primo tempo la linea mediana biancoscudata ha impedito al Foligno di aggredire gli spazi, ma nella ripresa tutto il reparto è venuto meno e per la squadra di Bisoli è stata una manna caduta dal cielo.
A fine partita i tifosi padovani, quelli che in curva lunedì sera hanno incitato la squadra e la società prendendo tanta ma tanta acqua veramente, hanno fischiato la squadra.

Da troppo tempo all'ombra del Santo ci si aspetta la resurrezione dei biancorossi, ma fino ad ora il miracolo tarda ad arrivare. Gli sforzi della società non stanno dando i frutti sperati e l'addio di Cestaro potrebbe tramutarsi in realtà se la squadra non comincerà a mettere in campo anima,cuore e testa per tutto l'incontro.
Ora con 12 gare alla fine il Padova deve guardarsi alle spalle, Monza e Venezia sono ad un solo punto, e domenica la trasferta di Manfredonia è tutt'altro che facile. I pugliesi sono sì invischiati in zona play-out e hanno un rendimento migliore in trasferta, ma per il Padova giocare lontano dall'Euganeo è sempre stato un problema (solo tre le vittorie, quattro i pareggi e le sconfitte, 13 i gol segnati, 14 quelli subiti). A Manfredonia si gioca poi sul sintetico, un terreno nuovo per il Padova che infatti per tutta la settimana sta svolgendo la preparazione sui campi in sintetico di Mortise. Dall'infermeria:Amenta sta continuando la sua riabilitazione, Faisca, uscito lunedì sera, ha subito solo una contusione al coccige, ma si allena a parte e il suo impiego a Manfredonia è tutt'altro che certo, infine Muzzi è alle prese con un problema al ginocchio e anche lui sta lavorando a parte. Il giudice sportivo ha poi squalificato per una giornata Crovari, doppia espulsione nel posticipo, ma soprattutto Rossi dovrà fare a meno di Eder Baù anche lui appiedato per un turno dalla giustizia sportiva per aver raggiunto l'ottava ammonizione stagionale.

Paolo Cittadini (tuttalac.it)