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  15/02/2008 - UN ANNO FA LA SQUALIFICA PER DOPING


Flachi: "Mi sento abbandonato"

L'attaccante ha scontato un anno di squalifica per la sua positività alla cocaina, dovrà scontarne un altro ma intanto accusa il mondo del calcio

Tre storie simili, con un denominatore comune, la cocaina, ma con tre finali decisamente diversi. Angelo Pagotto, Adrian Mutu e Francesco Flachi hanno incrociato i loro nomi con quello infamante del doping, ma il destino ha voluto per loro sorti molto diverte. Tra rinascite, tentativi di risurrezione e dimesse uscite di scena, dopo un anno è arrivata l'accusa dell'ex blucerchiato: "Mi sono sentito abbandonato".

Angelo Pagotto ha fatto la fine peggiore. Pizzicato positivo in due occasioni (nel 1999 e nel 2006) il portiere di Milan, Perugia, Crotone e Triestina è stato radiato. A metà degli anni novanta regalava il titolo Under 21 parando due rigori nella finale con la Spagna, sembrava la nascita di una stella, di un predestinato, ma la vita ha messo sulla strada di Pagotto degli ostacoli insormontabili. "Uno scambio di provetta" disse nel 1999, ma nessuno gli credette e la squalifica fu da record: 24 mesi, ridotti poi a 20. Una carriera in declino e nel 2006 il secondo, fatale, controllo. Ancora una volta il portiere risultava positivo alla cocaina. Scatta la seconda squalifica e la conseguente radiazione.

Adrian Mutu, risultò positivo alla coca nel 2004, quando giocava del Chelsea. L'estate precedente fu pagato 23 milioni di euro, doveva essere il nome nuovo della squadra londinese. Mutu ammise l'uso di sostanze stupefacenti, ma solo "per migliorare le prestazioni sessuali". Squalifica di sei mesi, il licenziamento da parte del Chelsea e la rinascita. Già, perché Mutu torna in Italia e risorge. Fabio Capello, all'epoca allenatore della Juventus, crede in lui, lo fa tesserare e lo rilancia. Oggi Mutu è il capitano della Fiorentina e idolo della città.

Francesco Flachi era il leader della Sampdoria quando fu trovato positivo alla cocaina. "Colpa di una sigaretta con qualcosa di strano" disse lui. Un anno di squalifica già scontato e altri dodici mesi da passare a casa tra i dvd con i suoi gol e gli psicofarmaci per dormire. Ma Flachi ha promesso di tornare. Dove? "Sicuramente dove sarà Novellino". Per ora si allena con i dilettanti del Pietrasanta, ma guarda al futuro con grande ottimismo. "Non sono un drogato e lo dimostrerò tornando in campo". Ma Flachi giocherà la prossima partita al Tas, tra un mese. In ballo non ci sono i tre punti, ma una carriera da riprendere e soprattutto una vita ancora tutta da vivere.