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  16/03/2008 - FIORENTINA-GENOA 3-1


Ciclone Viola sul Genoa

Spietata e cinica, la Fiorentina si abbatte sul Genoa e passa 3-1. Un ciclone sui rossoblù, in partita fino al gol, il terzo, di Pazzini e pericolosi in cinque occasioni a cui Frey dice di no dall'alto della sua classe. Ma sui liguri pesa l'impatto devastante di Mutu. Al suo rientro, il romeno detta legge e si tira dietro tre avversari. Segna la rete del 2-0, dopo quella beffarda di Santana. Di Masiero il gol della bandiera genoana. Vittoria in cui prevale l'esperienza e che porta i viola a + 4 sul Milan.

GRANDI RITORNI - La Fiorentina con Mutu e Liverani ritrova chi detta i tempi e chi apre le difese. Lo stop del Milan a Roma impone di approfittarne. Così Prandelli si affida alla qualità dei suoi uomini di centrocampo, mentre Gasperini non cambia idea sul suo modo di giocare. Fa però riposare Milanetto, rinuncia a Santos, scala Konko alla destra della difesa e in mezzo fa giocare Danilo. Nei piani dei rossoblù c'è l'idea di sbancare il Franchi e le quattro nitide occasioni da gol create nel primo tempo, due volte da Borriello, una da Sculli e una da Leon, fanno capire di che pasta è fatto il tridente ligure.

GRANDE FREY - Bisogna però fare i conti con l'opportunismo della Fiorentina che soffre terribilmente quando il Genoa parte in contropiede, ma che non si fa pregare due volte quando deve fare la cosa giusta. Esattamente al 19', quando Santana riceve in area e gabbando Lucarelli e Criscito, infila Scarpi con un delicato pallonetto. Al 30', allorché sua maestà Mutu dal limite fionda di esterno destro e mette una pietra sulla partita. Questione di classe e intuizione. Con tutta la rabbia conseguente del Genoa che ha la sfortuna di trovare sulla sua strada un Frey pazzesco. Il francese non ha limiti, esibendo reattività e istinto primordiale: quattro modi di dire no al gol avversario. Ne consegue quindi una Fiorentina cinica, tra l'altro obbligata a fare due cambi nella prima frazione: al 24', Jorgensen per Gamberini (problema ai flessori della coscia sinistra), e al 32', Papa Waigo per Santana, affaticato.

PAZZINI NON SBAGLIA - Il Genoa le prova tutte. All'inizio della ripresa prova a spaventare Frey, ma la spinta del primo tempo è scemata. Gasperini prova a scuotere la squadra con l'inserimento di Masiero e Vanden Borre per Sculli e Fabiano. Ma i rossobblù, è evidente, non ci credono più. Così sale in cattedra Pazzini. L'attaccante prima incontra sulla sua strada Scarpi, ma all'11' indirizza in rete una splendida verticalizzazione alla Pirlo di Liverani. Partita chiusa, anche se il Genoa vuole togliersi la soddisfazione di un gol. Ma sperare in un tentennamento di Frey è pura utopia. Sebastien si ripete anche su Masiero e quando la situazione si complica in difesa è sempre lui a dare sicurezza al reparto. Frey che fa la differenza come Mutu. E non è un caso che quando il romeno lascia il posto Donadel tutto il Franchi regali una standing ovation al suo pupillo. Il Genoa dal canto suo raccoglie i frutti del suo impegno con il gol di Masiero e potrebbe addirittura ridurre il gap se non dovesse fare i conti con l'imprecisione e la lucidità ai minimi termini dei suoi attaccanti.

Gaetano De Stefano (gazzetta.it)