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  26/04/2008 - PREMIER LEAGUE


Chelsea-Manchester 2-1: tutto riaperto

Chelsea-Manchester United 81-81. A due giornate dalla fine la Premier League ha due padroni. Perché a Stamford Bridge il Chelsea batte i Red Devils 2-1, con una doppietta di Ballack, e rimette tutto in pari. 81 a 81, appunto. Anche se la differenza reti, "monetina" decisiva in caso di traguardo tagliato in tandem, è impietosa: +53 contro +37 per lo United. Perciò, miracoli a parte, se vincono le ultime due (con West Ham e Wigan, mentre il Chelsea ha Newcastle e Bolton) Ronaldo e compagni sono campioni.

MATCH INFUOCATO - Il Manchester però perde la finale tra le semifinali di Champions, in un groviglio di attimi decisivi e storie in centrifuga. Il breve riassunto del match è quasi grottesco nella sua bellezza: vantaggio di Ballack, pareggio di Rooney su un retropassaggio terribile di Carvalho, 2-1 di Ballack a 5' dalla fine su calcio di rigore, e salvataggio sulla linea oltre il 90' di Shevchenko (che di gol ne ha fatti pochissimi quest'anno, ma in difesa si è ripreso il campionato...). Non solo, perché mentre Carvalho, uomo di Mourinho, sabota la grande rimonta di Grant, il tecnico meno amato della storia dei Blues, Ballack sotterra le scelte scellerate di sir Alex Ferguson. Snob fino all'autolesionismo: turnover nella finale-scudetto, in panchina addirittura Cristiano Ronaldo e Tevez. Pensando al Barcellona, mentre la squadra del "normal one" addenta il campionato.

PRIMO TEMPO - Insomma, Manchester e Chelsea restano entrambe ancora in corsa per la "double" Premier-Champions, con la finale europea che potrebbe pure essere la replica del sabato di fuoco in campionato. Perché il calcio europeo quest'anno è un'appendice di quello inglese e la statistiche nazionali si allargano: il Chelsea non perde a Stamford Bridge da ben 101 partite, e anche il Liverpool è avvertito. Ferguson sbaglia tutto. Se la gioca con un tridente B, se si può dire: Nani, Rooney e Giggs. Inoltre, sarà la pressione del Chelsea, saranno le gambe frolle di Champions, i Red Devils se ne stanno per tutto il primo tempo ad incassare. È uno scherzo del destino che il tiro di Joe Cole al 21' si inchiodi all'incrocio, invece di finire alle spalle di van der Sar. È uno scherzo di Drogba il vantaggio dei Blues al 46'. L'attaccante ivoriano difende il pallone al limite dell'area tra tre avversari, poi si libera e crossa per Ballack. Preciso e puntuale il colpo di testa, uno a zero. E festa nel nome di Frank Lampard, assente per la morte della madre.

SECONDO TEMPO - In mezzo la partita la fa la squadra di Grant, soprattutto con le percussioni centrali di Kalou. Ma nè il verso della partita nè lo svantaggio cambiano le idee di Ferguson. E nella ripresa Ronaldo e Tevez restano seduti in panchina. Gli va bene, però. Perchè Ricardo Carvalho dopo 11 minuti con incredibile superficialità azzarda un assurdo retropassaggio nel nulla, in pratica un assist per Rooney. L'attaccante non si fa scappare l'occasione: diagonale e 1-1. Si fa pure male nel tiro, Rooney, e dopo qualche minuto Ferguson è "costretto" al cambio: dentro Ronaldo. Grant elabora il regalo, e reagisce buttando dentro Anelka. Il Chelsea sembra cotto nella tensione, Drogba e Ballack si litigano le punizioni come i bambini. Ma la partita, anzi, il campionato, cambia faccia a 5' dalla fine. Essien crossa teso, Carrick colpisce con un braccio. Rigore. Senza discussioni tira e segna Ballack. Due a uno, anzi 81 a 81. Al 93' sulla linea di porta Shevchenko spazza un colpo di testa di Ferdinand. E respinge l'agguato al destino. La storia della Premier si fa infinita.

(corrieredellosport.it)