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  06/05/2008 - PARLA L'EX TECNICO DEL CHELSEA


Il rimpianto di Mourinho
"Rifiutai una super offerta"


L'ex tecnico del Chelsea, in un'intervista a un giornale russo, svela: "Al termine della passata stagione, un grande cub europeo mi fece una proposta vantaggiosa, ma non accettai per amore dei Blues. Poi venni cacciato. Il futuro? Niente nazionali, ho già detto no all'Inghilterra"

Il grande rimpianto di José Mourinho? Non aver lasciato il Chelsea alla fine dell’anno scorso per andare ad allenare "una delle più grandi squadre d’Europa". E’ stato lo stesso tecnico portoghese ad ammetterlo in un’intervista a un giornale russo, ripresa dal Daily Telegraph, nella quale ha pure raccontato di aver rifiutato un’offerta "molto allettante" per prendere il posto dell’appena silurato Steve McClaren sulla panchina dell’Inghilterra.

RISPETTO PER I BLUES - "Ho fatto un errore a non lasciare il Chelsea al termine della passata stagione – avrebbe detto Mourinho - . Avevo una richiesta importante da parte di uno dei club più famosi d’Europa, ma ho preferito rimanere a Londra, perché avevo promesso ai tifosi Blues che non me ne sarei mai andato da Stamford Bridge per mia iniziativa. Quattro mesi più tardi, sono stato licenziato. Ora mi rendo conto che probabilmente non avrei dovuto rinunciare a quell’opportunità".

NIENTE NAZIONALI - Dopo essere stato silurato da Roman Abramovich, che gli preferì Avram Grant, un paio di mesi dopo Mourinho divenne la scelta numero uno di un’intera nazione per guidare i Tre Leoni, appena fatti fuori dagli Europei 2008 per colpa (anche) di colui che all’epoca era il c.t. inglese, ovvero McClaren. Ma l’uomo di Setubal preferì chiamarsi fuori dalla corsa, lasciando così aperta la strada alla nomina di Fabio Capello. "L’offerta che mi era stata fatta era davvero molto allettante, ma dissi di no. Lavorare con una nazionale, sebbene quella nazionale fosse l’Inghilterra, non mi interessa. Io adoro gli allenamenti giornalieri, le partite ogni settimana o, ancora meglio, tre volte a settimana. In fondo, non ho 60 anni, ne ho solo 45".

NESSUNA INVIDIA - Per la verità, la Football Association ha sempre tenuto a precisare che, pur avendo avuto colloqui esplorativi anche con altri candidati, Capello "è sempre stata la prima scelta" della federazione. Quanto al futuro prossimo, Mourinho non ha mai fatto mistero di volere tornare su una panchina prestigiosa, in Italia o in Spagna, mentre il futuro più immediato (leggi, finale di Champions League fra Chelsea e Manchester United, alla quale lui non è mai arrivato) lo lascia tutto sommato indifferente, sebbene a Mosca farà il tifo per i Blues. "Non sono invidioso del fatto che il Chelsea sia arrivato in finale, perché solo i perdenti e i deboli possono provare simili sentimenti. Il Chelsea vincerà la Champions League? L’ho vinta anche io. Conquisterà la Premier League? L’ho conquistata anche io. Da quando ho lasciato Stamford Bridge, non ho mai detto una parola sui motivi del mio licenziamento. Non ci sono stati problemi fra me e Roman Abramovich e i nostri rapporti sono assolutamente chiari. Ci teniamo ancora in contatto e non dimentichiamo il tempo che abbiamo lavorato insieme".

gazzetta.it