Genoa
Iniziò a giocare ad alti livelli nel 1973 quando esordì in serie A il 2 dicembre nella partita Cesena-Genoa 1-1, con la squadra dove nacque, calcisticamente ed anagraficamente, il Genoa CFC, restando per sei buone annate nelle quali aveva avuto occasione di far valere le proprie doti di attaccante di rango nelle fila della sua squadra del cuore e durante le quali i tifosi rossoblù lo ribattezzarono « O Rey de Crocefieschi », con un paragone forse sopramisura con il super campione Pelé. Durante la sua militanza tra le fila dei Grifoni, collezionò 143 presenze, 57 reti e un titolo di capocannoniere in serie B nel campionato 1975-76.
Roma
Pruzzo venne ceduto alla squadra capitolina nel campionato 1978-79. Il suo trasferimento avvenne sulla base della cifra record — per quel tempo — di tre miliardi di lire.
Pruzzo entrò subito nel cuore della tifoseria giallorossa, che lo soprannominò immediatamente 'bomber'.
Stabilì vari record, vinse 3 titoli come capocannoniere 1981(18 reti), 1982(15 reti), 1986(19 reti), conquistò quattro coppe Italia 1980, 1981, 1984, 1986 e uno Scudetto 1983 . Con 106 reti è stato per lungo tempo il miglior realizzatore nella storia della società (record poi superato da Francesco Totti nel corso della stagione 2004-2005). caratteristiche principali consistevano nell'anticipo di testa con eccellente stacco da fermo e grande senso della rete. La velocità di base non eccezionale ha limitato l'evoluzione in campo internazionale.
Nel 1985-86 in Roma-Avellino realizzò 5 reti, unico calciatore italiano a detenere un simile primato. Da ricordare il gol di testa nel 1977 col Genoa nel derby stracittadino ancor'oggi ammirato in una foto divenuta oggetto di culto nella casa di ogni Genoano, come pure il gol che salvò la Roma nella stagione 1978-79 contro l'Atalanta, quello in rovesciata a Torino contro la Juventus nel 1983-84 che regalò il 2-2 alla squadra giallorossa, e quello in finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool nell'edizione 1983-84.
Il suo valore non valica i confini nazionali, anche per le inspiegabili scelte di Bearzot, allora CT, che non lo convoca nè per la coppa del mondo del 1982 nè per quella del 1986, nonostante Pruzzo conquisti entrambe le volte il titolo di capocannoniere negli stessi anni. Tuttavia rimane uno dei più grandi attaccanti italiani di sempre, sicuramente il più rappresentativo della prima metà degli anni 80 del nostro campionato. |